DIGITAL AGING, OVVERO L’INVECCHIAMENTO DELL’ERA DIGITALE:
COME CONTRASTARNE I DANNI SULLA PELLE
Come contrastare il cosiddetto Digital Aging?
Viviamo una vita iperconnessa, in questo momento ancora più esasperata dallo Smartworking e dal modo di comunicare via web attraverso piattaforme o Smartphone, vista la impossibilità di incontrarci personalmente.
Dovete sapere che questi dispositivi emettono radiazioni elettromagnetiche simili ai raggi UVB/UVA ma ad alta intensità (HEV) con lunghezza d’onda tra 380 e 500 nanometri.
Anche il sole è in grado di emettere Luce Blu o Hev, ma ad una intensità molto inferiore rispetto alle fonti artificiali. Anche le luci led a bassa energia sono fonte di HEV.
La ormai scontata familiarità con questi dispositivi non è del tutto priva di effetti collaterali, per cui è necessario conoscerne il rovescio della medaglia. Le radiazioni od onde elettromagnetiche emesse apportano energia che in parte viene riflessa, in parte assorbita dagli oggetti che l’onda incontra nel suo percorso. L’energia assorbita dai tessuti biologici può produrre, superati certi livelli di esposizione, effetti chimici e termici con danni per le strutture vitali. A differenza dei raggi UVB /UVA, la Luce Blu non produce effetti visibili sulla pelle, come eritema o abbronzatura per questo motivo può definirsi più subdola.
Il tempo sempre più lungo che trascorriamo davanti a tali dispositivi ha un impatto molto importante sulla salute delle nostre strutture vitali tenendo conto che esposizioni a basse dosi di HEV in modo continuativo e cumulativo producono un danno maggiore rispetto ad alte dosi una tantum. Basta pensare che l’esposizione per 8 ore per 4 giorni alla Luce Blu provoca gli stessi danni di 20 minuti di esposizione ai raggi Uv della luce solare alle ore 13.
Oltre a provocare danni importanti sull’occhio poiché penetrano molto profondamente fino alla retina ed alla macula, colpiscono anche la pelle provocando il cosiddetto Digital aging, ovvero una nuova forma di invecchiamento precoce della pelle che colpisce donne ed uomini. Si manifesta con rughe, colorito spento, iperpigmentazioni, occhiaie e doppiomento.
Anche la errata postura davanti allo schermo favorisce la formazione del doppio mento e le più frequenti contrazioni muscolari da corrugamento e da strizzamento degli occhi a livello della zona perioculare provocano più precocemente rughe di espressione.
Ma in che modo la Luce Blu danneggia la pelle?
La Luce Blu HEV assorbita dai tessuti porta a surriscaldamento di quelli ricchi di acqua come il derma con conseguente deterioramento delle fibre collagene ed elastiche, oltre che a disidratazione, a formazione di radicali liberi a cui segue uno stress ossidativo con ulteriori danni.
Il nostro organismo ha la possibilità di autodifendersi, fino a che non ne viene superata la capacità riparativa.
Si assiste anche ad un rallentamento della rigenerazione cellulare che avviene di notte secondo il ciclo circadiano il quale viene alterato in caso di esposizione notturna alla Luce Blu
A tale proposito esiste una modalità Nightshift da attivare per ridurre la emissione di Luce Blu durante la notte.
Come ostacolare il Digital aging ?
E’ necessario osservare alcune regole comportamentali
– ogni 20 minuti abbandonare lo schermo
– usufruire di una buona illuminazione dell’ambiente
– mantenere una postura adeguata con mento in alto
– bere acqua per evitare la disidratazione
– assumere con la dieta o con integratori sostanze ad elevato potere antiossidante, Vitamina C, Vitamina E, omega 3, ed altre sostanze antiossidanti.
Quale la cosmetica giusta da adottare ?
– Creme con protezione solare completa anche per Luce Blu
Alcune aziende di cosmeceutici oggi producono creme con fattori di protezione anche nei confronti di queste nuove radiazioni.
– Creme da giorno che contengano oltre a fattori idratanti come acido ialuronico o ceramidi per compensare la disidratazione anche principi antiossidanti (Vitaminica C, Vitamina A Glutatione ….)
– Creme da notte che stimolino la rigenerazione sia delle cellule dell’epidermide, accelerandone il ricambio come l’acido glicolico, sia la rigenerazione del collagene, di elastina, di acido ialuronico da parte dei fibroblasti come i derivati del retinolo.
La cosmetica e la cosmeceutica adatta a contrastare il digital aging è sovrapponibile a quella usata per il comune invecchiamento, cosi come i trattamenti professionali da fare in studio (Peeling, Biostimolazione, Botulino).
La differenza è solo temporale, nel senso che un soggetto che per motivi professionali od altro trascorre molto tempo davanti ad uno schermo necessita di iniziare una terapia mirata e difensiva prima di un soggetto che si espone poco alla Luce Blu.